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La dieta può avere un impatto sulla fertilità femminile?

Da Dott. José Manuel Navarro Pando (ginecologo).
Ultimo aggiornamento: 19/09/2025

La fertilità femminile è il risultato di una complessa interazione tra fattori ormonali, metabolici, immunologici e ambientali. Tra questi, la nutrizione occupa un ruolo di primo piano. Oggi, numerosi studi scientifici supportano l’idea che le abitudini alimentari influenzano in modo significativo la funzione ovarica, la qualità degli ovociti, l’impianto embrionale e, in ultima analisi, la possibilità di concepire e mantenere una gravidanza.

Dal punto di vista fisiologico, la dieta interviene nella regolazione dell’asse ipotalamoipofisi-ovaio, che
controlla il ciclo mestruale e l’ovulazione. Gli estremi nutrizionali, come il sottopeso o l’obesità, possono alterare questo asse. L’obesità, in particolare, è associata a infiammazione cronica, resistenza all’insulina e disfunzioni ormonali, che possono compromettere l’ovulazione e la qualità ovocitaria. Al contrario, un deficit calorico severo, come quello che si osserva nelle donne con disturbi del comportamento alimentare, può portare ad amenorrea ipotalamica funzionale, una causa frequente di infertilità.

Anche la composizione della dieta gioca un ruolo fondamentale. Un’alimentazione basata su carboidrati semplici e ad alto indice glicemico può favorire squilibri nei livelli di insulina e androgeni, ostacolando l’ovulazione. Al contrario, una dieta ricca di carboidrati complessi e fibra migliora la sensibilità all’insulina e favorisce cicli mestruali più regolari. Allo stesso modo, un maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali, così come un adeguato equilibrio nel consumo di grassi (privilegiando quelli insaturi e riducendo i grassi trans), può migliorare l’ambiente metabolico e ormonale.

I micronutrienti sono altrettanto essenziali. Vitamine come l’acido folico, la vitamina D, la B12, e minerali come ferro, zinco, selenio e iodio svolgono un ruolo chiave nell’ovulazione, nell’impianto e nella qualità embrionale. La carenza di questi elementi, anche se non clinicamente evidente, può compromettere silenziosamente la fertilità. Inoltre, lo stress ossidativo (processi che danneggiano il materiale genetico cellulare, inclusi gli ovociti) può essere ridotto attraverso una dieta ricca di antiossidanti naturali presenti in frutta, verdura, olio extravergine d’oliva, frutta secca e altri alimenti di origine vegetale.

Imagen: micronutrienti svolgono un ruolo nell'ovulazione

Oltre ai singoli nutrienti, ciò che appare particolarmente rilevante è il modello alimentare globale. In questo senso, la dieta mediterranea è stata riconosciuta come un modello nutrizionale associato a migliori tassi di fertilità. Questa dieta, caratterizzata da un’elevata assunzione di verdure, legumi, frutta, cereali integrali, pesce e olio d’oliva, e da un consumo moderato di prodotti animali, è associata a minore infiammazione sistemica, profili ormonali più favorevoli e tassi di gravidanza più elevati, sia naturalmente che nei trattamenti di riproduzione assistita come la fecondazione in vitro.

In contesti clinici specifici, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), l’intervento dietetico rappresenta il trattamento di prima linea. Migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre il peso corporeo attraverso la dieta ha dimostrato di aumentare l’ovulazione spontanea e migliorare la risposta ai trattamenti per la fertilità. Nel caso della fecondazione in vitro, diversi studi hanno dimostrato che le donne che seguono modelli alimentari sani ottengono tassi più elevati di fecondazione, impianto e nascite a termine.

Inoltre, le abitudini alimentari sane sono spesso accompagnate da comportamenti benefici per la fertilità, come un buon riposo notturno, minore consumo di alcol e tabacco, e un atteggiamento più proattivo verso la cura di sé. Questi fattori, sebbene indiretti, influenzano anch’essi la salute riproduttiva.

Dal nostro punto di vista in INEBIR, la dieta non deve essere considerata un elemento isolato, ma è sicuramente uno strumento potente all’interno dell’approccio integrato alla fertilità femminile. Adottare un modello alimentare equilibrato, basato su prove scientifiche, può migliorare la funzione ovarica, ottimizzare la qualità ovocitaria e favorire un ambiente uterino più ricettivo. La nutrizione, dunque, non solo nutre il corpo, ma può essere anche un’alleata silenziosa ma decisiva nel cammino verso la maternità.

Potete leggere l'intero articolo a: Cosa causa la sterilità femminile? – Sintomi e trattamenti ( 78).
Dott. José Manuel  Navarro Pando
Dott. José Manuel Navarro Pando
Ginecologo
José Manuel Navarro ha studiato Medicina presso l’Università di Siviglia e si è formato in Endocrinologia Riproduttiva presso l’IVI di Valencia. Inoltre, ha frequentato diversi corsi di formazione e vanta una lunga esperienza come ginecologo.
Numero di iscrizione all'albo medico: 414111672
Ginecologo. José Manuel Navarro ha studiato Medicina presso l’Università di Siviglia e si è formato in Endocrinologia Riproduttiva presso l’IVI di Valencia. Inoltre, ha frequentato diversi corsi di formazione e vanta una lunga esperienza come ginecologo. Numero di iscrizione all'albo medico: 414111672.