Storia ed evoluzione della donazione di ovuli
La prima gestazione a partire da una fecondazione eterologa con donazione di ovuli fu ottenuta dal Dr. Alan Trounson, anche se fu il Dr. Lutjen che, un anno dopo, nel 1984, ottenne la prima gravidanza a termine, in una donna con un problema ovarico, che, senza questa tecnica, non avrebbe potuto realizzare il suo sogno di maternità.
Tutte le tecniche della fecondazione assistita sono relativamente recenti, ma quella tra tutte ad essere utilizzata più tardi è proprio la donazione di ovuli. Cominciò timidamente, con poco spazio all'interno dei centri di riproduzione, poiché le implicazioni morali che prevede il processo sono difficili da accettare.
Tuttavia, con il passare del tempo, il relativo cambiamento di mentalità e l'entrata della donna nel mondo del lavoro, la maternità è stata progressivamente relegata in secondo piano, e la donazione di ovuli per la fecondazione eterologa, poco a poco ma costantemente, ha acquisito maggiore importanza, sino ad arrivare ad essere una delle tecniche più frequentemente utilizzate nella fecondazione assistita.
L'evoluzione che ha avuto questa tecnica è stata incredibile, al punto da posizionarla allo stesso livello d'impiego del resto delle tecniche, come la Fecondazione in Vitro (IVF) o la microiniezione spermatica (ICSI), arrivando ad averne la stessa importanza - e molto probabilmente superandola, in un futuro, giacché l'età in cui si cerca il primo figlio va aumentando sempre più.
Probabilità di una gravidanza mediante fecondazione assistita
Allo stesso modo, le percentuali di successo ottenute con la donazione di ovuli sono notevoli, a partire da un 60% nel primo ciclo, fino ad arrivare ad un 90% nei tentativi successivi. Ciò è dovuto, tra i vari fattori, al fatto che l'età delle donatrici di ovuli non può superare, per legge, i 35 anni. In alcuni centri è inoltre possibile che si riduca ulteriormente, per assicurare maggiori possibilità di successo.
E' per questo che, anche la fecondazione eterologa si tratta di un processo psicologicamente duro, vale la pena, con percentuali che superano abbondantemente quelle delle tecniche in vitro.
Non bisogna, tuttavia, consigliare immediatamente e sempre la donazione di ovuli, bensì ogni caso clinico va studiato ed individualizzato, e, dopo uno studio di fertilità ed altri test opportuni, va diagnosticata la patologia, per poter elaborare il trattamento più idoneo per la coppia che si è recata al centro di fecondazione assistita.
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Questo articolo è stato scritto e recensito dal team inviTRA.