Il dubbio principale che può sorgere in una donna dopo essersi sottoposta ad una fecondazione In Vitro (IVF), e dopo un trasferimento embrionario, è se sia necessario che rimanga a riposo o meno.
Alcuni ginecologi raccomandano alle donne che si mantengano a riposo assoluto, però esistono numerosi studi che hanno provato che il riposo non solo non è necessario, ma che può essere persino controproducente.
Sempre che non si tratti di una situazione speciale, con riposo specificamente raccomandato, dopo il trasferimento degli embrioni nella fecondazione In Vitro (IVF) non bisogna rimanere a riposo.
Al momento del trasferimento, gli embrioni selezionati per avere una qualità migliore, e garantire maggiori possibilità di successo, vengono introdotti mediante una cannula. Questa tecnica non è dolorosa e non richiede nessun'anestesia calmante. Dopo 15-25 minuti di riposo in clinica, è già possibile riprendere la propria vita.
Evitare lo stress
Al rientro a casa, non è necessario che la donna si prenda dei giorni a casa dal lavoro, né che limiti le proprie attività quotidiane, anche se è importante che non faccia sforzi fisici intensi: è possibile andare in palestra, passeggiare, fare la spesa...
Rimanere 20 giorni a riposo può essere complicato, soprattutto per le donne più attive, il che è controproducente perché aumenta lo stress e l'ansia, con un'ossessione per il risultato dell'IVF e il test di gravidanza. Durante le due settimane d'attesa, la donna deve sforzarsi di organizzare attività e mantenersi occupata, per poter così ridurre lo stress.
Le donne che non hanno problemi di fertilità ed hanno una gravidanza naturale non sanno esattamente in quale momento sono rimaste incinte: per questo, non si riposano necessariamente, né limitano le proprie attività quotidiane.
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Questo articolo è stato scritto e recensito dal team inviTRA.