Si chiama ipotiroidismo quando la ghiandola della tiroide produce molti pochi ormoni tiroidei. L'ipotiroidismo è piuttosto comune e può essere affrontato con successo.
In alcuni casi, i sintomi sono leggeri e si possono confondere con altre patologie. Una persona può rimanere per vari anni senza una diagnosi precisa. Lo contraggono gli uomini così come le donne, però nelle donne è più comune.
Un problema autoimmune è la causa più frequente associata all'ipertiroidismo. Alcuni anticorpi del sistema immunologico attaccano la ghinadola tiroidea e alterano la produzione dei suoi ormoni.
Sintomi e diagnosi
I sintomi dipendono da ogni persona in maniera individuale e sono difficili da percepire, ha volte è anche possibile confondersi con sintomi di depressione. I più comuni sono: stitichezza, pallore o pelle secca, gonfiore del viso, delle mani e dei piedi, raucedine, discorso rallentato, fatica, aumento di peso involontario, ciclo mestruale abbondante, maggiore sensibilità al freddo e crampi muscolari. è possibile che una persona non presenti tutti questi sintomi.
L'ipotiroidismo può essere diagnosticato attraverso un analisi del sangue che misura i valori degli ormoni tiroidei e gli ormoni stimolanti della tiroide (TSH) provenienti dalla ghiandola pituitaria.
Alle donne incinta viene effettuato uno studio completo. Nel caso della tiroide, vengono richiesti i livelli di T4 libero, TSH e anticorpi tiroidei.
Problemi nella gravidanza
L'ipotiroidismo può manifestarsi durante o dopo la gravidanza. Purtroppo molti sintomi dell'ipotiroidismo si possono confondere con quelli della gravidanza e, di conseguenza, la malattia non viene nè trattata nè diagnosticata.
L'ipotiroidismo può influire sulla fertilità, poichè impedisce la produzione di ovuli, dà luogo anche ad irregolarità nel ciclo mestruale e favorisce l'aumento della prolactina, ormone che, in eccesso, impedisce l'ovulazione nelle donne non incinta.
Nella donne incinta, l'ipotiroidismo può portare all'aborto spontaneo con una probabilità quattro volte maggiore del normale. Per questo motivo è importante scoprire un possibilie ipotiroidismo prima della gravidanza o durante i suoi inizi.
Se non seguono un trattamento, le donne incinta rischiano disviluppare ipertensione, avere un parto prematuro e i bambini potrebbero non raggiungere uno sviluppo intelletuale completo.
Trattamento
Il problema durante la gravidanza sorge quando la donna non è al corrente di essere ipotiroidea. Questo problema può essere più frequente di quanto pensiamo, ma, attualmente, sti stanno diagnosticando molti casi che prima passavano inosservati, non disponendo di valorazioni analitiche tanto sensibili come quelle che abbiamo ora, soprattutto la misurazione dei livelli di TSH.
Dopo essere stata diagnosticata, la madre potrà seguire una cura farmacologica basata su una terapia di ormoni di sostituzione. Prendendo questi farmaci in maniera ordinata e corretta, non si verificherà alcun problema.
Sicuramente, si dovranno aumentare un pò le dosi, dato che, durante la gravidanza, si richiede uno sforzo alla tiroide che può essere quasi del 50%. Una tiroide in condizioni deficitarie, se viene forzata molto durante la gravidanza, finirà con l'avere un mal funzionamento evidente nei mesi successivi al parto se non curata.
Il trattamento è molto semplice: si deve assumere giornalmente la pillola di una farmaco cha va a compensare nel corpo l'ormone che non viene prodotto dalla tiroide. Questo trattmento è sicuro sia per la madre che per il feto. Dopo la nascita del bambino, su di lui verranno affettuati tutti i test per verificare che tutto sia corretto. Va sottolineato che l'ipotiroidismo nei bambini è poco frequente, infatti questo disturbo è più abituale in persona di età adulta.
Raccomandazioni
È necessario rivolgersi al medico non appena si sia a conoscenza di essere incinta. Lo specialista, in base ai risultati delle analisi realizzate, adeguerà le dosi in modo che la gravidanza abbia tutte le possibilità di risultare sana. È molto importante assumere correttamente la cura farmacologica.
I farmaci per la tiroide devono essere presi a stomaco vuoto, almeno una o due ore prima o dopo i pasti. Non di devono prendere in coincidenza con antiacidi o vitamine.
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Questo articolo è stato scritto e recensito dal team inviTRA.